E' un insulto. Anticamente avrebbero forse fatto un'altra rivoluzione. Adesso invece continuiamo a subire il 'Padano' di turno. Questa è un'altra storia di autocommiserazione che spero porti a breve ad una reazione adeguata. La Sicilia così non si può dire faccia veramente parte dell'Italia ma è e rimane solo una terra di conquista. E chi si trova a Roma continua a dimenticare gli interessi dei Siciliani. Tutti. Sia a destra che a sinistra. E' la mancanza di orgoglio che continua a trascinarci alla deriva.
Da Repubblica.
L´ultimo schiaffo è il rincaro dell´energia in Sicilia. Un aumento figlio di un emendamento della Lega inserito nel disegno di legge di conversione del decreto anticrisi del governo: una disposizione di poche righe, inserita in corsa alla Camera, che aumenterebbe di circa il 20 per cento il costo della bollette per famiglie e imprese, contro cui ieri è insorto Pippo Gianni assessore all´Industria nella giunta Lombardo: «Adesso basta, mi appello a tutti i parlamentari eletti in Sicilia: fermate il Carroccio. Non è possibile che assesti un colpo dietro l´altro alla nostra terra». La norma che ha fatto esplodere la polemica prevede la divisione della rete elettrica nazionale in tre macro-zone. Da ciò discenderebbe l´applicazione da parte del gestore di un prezzo differenziato nelle diverse aree del Paese: se ne avvantaggerebbe il Nord, dove c´è una concorrenza più serrata fra produttori e la possibilità di attingere ad impianti nucleari oltreconfine. Mentre al Sud il costo dell´energia - attualmente calmierato dall´applicazione di un prezzo unico nazionale - finirebbe per crescere. «Nonostante la Sicilia sia una delle aree con la maggior concentrazione di impianti di produzione, i nostri imprenditori potrebbero pagare l´energia a prezzi ulteriormente maggiorati rispetto ai loro colleghi del Nord Italia. Abbiamo il dovere di impedire questa ennesima carognata», attacca Gianni che minaccia addirittura di spegnere la luce al Paese: «Se l´emendamento non sarà stoppato, siamo pronti a staccare la spina al resto d´Italia». La nuova, clamorosa, protesta segue di poche ore quella contro il no della Lega al prelievo di 46 milioni di euro da destinare alla Siremar per garantire i collegamenti con le isole minori. Sabato, ad Agrigento, Lombardo aveva definito «poco generoso» il governo nazionale composto (ad eccezione dell´Udc) dagli stessi partiti che sostengono l´esecutivo regionale.
E il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Micciché da tempo non nasconde il suo dissenso per la politica del ministro dell´Economia Giulio Tremonti. Micciché, l´esponente di Forza Italia che ha rapporti più solidi con Lombardo, ha dato la propria benedizione a una lettera dei parlamentari eletti nel Mezzogiorno contro il «saccheggio» del fondo Fas per le aree sottoutilizzate: «Di fatto - è scritto nella missiva - ogni emendamento presentato in Parlamento viene ormai coperto con il Fas, ma se lo stesso prevede una spesa per il Mezzogiorno viene puntualmente bocciato dal ministro dell´Economia». La lettera è stata materialmente scritta da Gaspare Giudice, parlamentare palermitano del Pdl: «Le firme sono già diverse decine, domani consegneremo la lettera a Berlusconi. Purtroppo, continuiamo a pagare l´azione della Lega e le politiche di Tremonti - afferma - L´unico provvedimento concreto a favore della Sicilia è stato finora il bonus famiglia, certo non un provvedimento strutturale: è servito alle famiglie meno abbienti per fare la spesa. Finendo per arricchire le multinazionali dei supermercati, più che il Pil dell´Isola». Il Pd diffida delle prese di posizione della maggioranza. Ecco Sergio D´Antoni: «Pippo Gianni sbaglia a rivolgere il suo attacco a tutti i parlamentari siciliani. L´assessore restringa il campo: gli esponenti dell´opposizione si sono battuti fino all´ultimo contro la norma scandalosa sull´energia. Ma in commissione, in curiosa coincidenza con la presentazione degli emendamenti governativi, tutti i deputati meridionali del centrodestra, autonomisti e siciliani in prima fila, si sono alzati». E il capogruppo all´Ars Antonello Cracolici invita Lombardo e Micciché ad «atti concreti»: «Il presidente della Regione attacca a muso duro il premier, un viceministro se la prende quotidianamente col ministro dell´Economia: spieghino se le loro parole hanno un peso o se si tratta solo di una vuota commedia delle parti».
ma che vi aspettavate da un partito che ci chiama terroni e che sta costruendo un federalismo per fotterci del tutto? Ci vorrebbe una Lega del sud ma nessuno avrà mai a cuore gli interessi del meridione tanto quanto i propri affari personali. La rivoluzione ci vorrebbe solo così forse si potrebbero accorgere di noi. Altrimenti continuiamo a pagare come abbiamo sempre fatto e a guardare Milano e Roma con ammirazione e un poco di invidia. E poi però non si critichi chi lascia tutto e parte per sempre.
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