E' il seguito del post precedente. Il Sole 24 ore oggi fornisce qualche dettaglio in più.
la svolta sembrerebbe epocale perchè l'euromediterraneo sembra sempre più concreto. E ribadisco la necessità di una presenza forte della Sicilia e di Palermo. Di seguito alcuni stralci dell'articolo (qui per la versione integrale)
L'Unione per il Mediterraneo (Upm) è nata, e sotto la buona stella della stretta di mano tra Israele e Autorità nazionale palestinese e del ritorno della Siria sul palco della diplomazia internazionale. Il presidente della Repubblica francese sorride commosso mentre dà l'annuncio soddisfatto: «È un momento storico, un sogno che diventa realtà, faremo del Mediterraneo una zona di pace e costruiremo ciò che abbiamo costruito con l'Unione europea». L'Upm, battezzata domenica dai 43 capi di Stato e di Governo dei Paesi euro-mediterranei, sarà operativa entro la fine del 2008 e il suo assetto finale sarà deciso dai ministri degli Esteri a novembre.
È un partenariato «basato su progetti concreti», si legge nella dichiarazione finale, e tra quelli che verranno avviati non appena ci saranno i fondi nelle casse, due riguardano l'ambiente: ripulire il Mediterraneo entro il 2020 - un programma che già esisteva e che si è arenato per mancanza di fondi - e il faraonico piano di ricoprire i deserti del Maghreb di pannelli solari. Verrà inoltre creata una protezione civile comune, che risponda alle emergenze (disastri naturali, petroliere che affondano, barconi di clandestini) e sarà avviata la realizzazione delle «autostrade del mare», grazie alle quali tutti i porti delle due sponde saranno collegati.La questione da affrontare ora sarà il reperimento dei fondi, ma Sarkozy assicura che non è più un problema «ora che ci siamo impegnati a dare stabilità alla regione». I donatori internazionali (Banca mondiale, Bei, Banca africana) sono i benvenuti, fanno sapere i leader, spiegando che qualche spicciolo verrà anche dal bilancio della Ue. L'appello vero è, però, per gli investitori privati: gli Stati euro-mediterranei sperano che le industrie interessate ad investire al Sud aumentino, soprattutto ora che l'Unione ha una sua connotazione precisa, basata sulla solidarietà tra le due sponde e votata alla pace, almeno nel suo atto di nascita.
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