martedì 28 maggio 2013

Antonino Leto delle Collezioni della Fondazione Sicilia Fino al 29 Settembre 2013

Nella ricorrenza del centesimo anniversario della morte del pittore Antonino Leto (Monreale, 14 giugno 1844 - Capri, 31 maggio 1913), la Fondazione Sicilia dedica all’artista uno straordinario percorso espositivo, mettendo in mostra in maniera organica 13 opere appartenenti alla propria collezione pittorica.

Un secolo, ma non si vede – Antonino Leto nelle collezioni della Fondazione Sicilia: è questo il titolo dell’esposizione allestita dal 27 maggio al 29 settembre 2013, a Palazzo Branciforte, lo storico edificio nel cuore di Palermo (via Bara all’Olivella 2) che, sede della Fondazione Sicilia, è divenuto, dopo l'importante progetto di restauro ultimato un anno fa dal genio architettonico della compianta Gae Aulenti, un vivace polo culturale per la città e per l'intera Isola.


L'allestimento curato dall’architetto Corrado Anselmi, prevede la collocazione delle opere nella suggestiva Sala della Cavallerizza che già ospita la ricca collezione archeologica della Fondazione. Meravigliosi e coloratissimi quadri affiancati, in un insolito connubio di forme espressive, a rari e austeri reperti storici: il risultato espositivo è una contaminazione artistica dal forte impatto visivo.

I dipinti in mostra seguono e raccontano l’evoluzione stilistica e lo sviluppo del linguaggio pittorico compiuto dall’artista. È possibile infatti ammirare uno dei primi lavori di impianto ancora vedutista (Lo stabilimento enologico Florio a Marsala), i dipinti realizzati dopo la permanenza a Napoli e a Firenze, quando Leto si avvicinò alla Scuola Macchiaiola (Scena agreste e L’ultimo tacchino), un raro esempio di rappresentazione di un soggetto mitologico per lo più estraneo alla produzione del pittore (La fanciullezza di Zeus), opere a cavallo dei due secoli e, infine, del periodo caprese.




Leto, ispirato dai dolci scenari delle isole dell’arcipelago napoletano, popola le sue tele di pescatori e fanciulli immersi nella luce solare e impegnati in attività quotidiane (Bambino e fico d'india, Pescatore in riva al mare, Piccola veduta caprese, Spiaggetta caprese, Spiaggia con agavi, Studio per La sciabica, Atrio di un palazzo antico e Ragazzo sul prato). Il percorso espositivo mira proprio a suggerire, quasi a rivelare, ai visitatori la forza creativa di questo straordinario artista caratterizzata da una viscerale ammirazione nei confronti della natura e da un innato istinto a indagare il paesaggio con animo poetico.

Tredici, si è detto, le opere che articolano il percorso espositivo. Alle dodici presentate nella Sala della Cavallerizza si somma quella, assai preziosa, affissa permanentemente alla parete centrale del Ristorante Branciforte (ubicato all'interno del Palazzo): La mattanza a Favignana, stupefacente per qualità formale e portata sentimentale.




Nessun commento:

Posta un commento