sabato 4 gennaio 2014

Lettera da un Palermitano in Visita a Palermo


Pubblichiamo una lettera inviata da Milano. Una lettera di critica ma anche di stimolo..


Amici,
sono un Palermitano innamorato come voi della propria città, ma che per motivi di lavoro risiede, attualmente, a Milano. Quando faccio rientro a Palermo ne approfitto per fare il turista nella mia città e godere dello spettacolo offerto dai nostri splendidi monumenti. Anche questa volta, rientrato in città per il ponte di Ognissanti,  ho approfittato del tempo libero per visitare la Basilica di San Domenico, il vicino ed omonimo oratorio e l'oratorio di Santa Cita.
Ebbene lo spettacolo che si è offerto ai miei occhi non era proprio edificante per una città che ambisce a diventare Capitale della Cultura.
Vi mando alcune foto che testimoniano le condizioni di degrado di pavimenti e pareti all'interno di San Domenico; anche il chiostro interno sembrava in uno stato di totale abbandono. Oltre tutto non c'era un servizio di accompagnamento turistico alla visita della Chiesa. A fornire spiegazioni ai pochi, pochissimi (quasi inesistenti) turisti c'erano soltanto due bravissime ed encomiabili volontarie. Mi è stato inoltre riferito che sia l'adiacente Biblioteca di Storia Patria, sia il restaurato Museo del Risorgimento, ad oggi, sono chiusi per mancanza di fondi. Possibile che due centri di cultura come questi rimangano chiusi per mancanza di fondi??
Passiamo all'Oratorio di Santa Cita: gioiello all'interno, spettacolo indecoroso all'esterno; la zona dovrebbe essere pedonale, come testimoniato dalla segnaletica, ma le macchine sono ovunque, posteggiate come potete vedere dinanzi al monumento stesso. Le mura perimetrali dell'Oratorio sono in molti tratti ricoperti da scritte e la sporcizia delle strade limitrofe è ben visibile.
Ma quello che mi ha lasciato più perplesso è che questa zona della città, centralissima e densa di ricchezze, sembrava quasi abbandonata, per nulla valorizzata con pochissime indicazioni per raggiungere i monumenti. L'intera area, a mio avviso, dovrebbe essere interamente pedonalizzata - ma sul serio, come si è fatto per Piazza San Domenico - le macchine non dovrebbero poter avere accesso a quest'area della città, così come avviene tanto nelle grandi Capitali Europee, quanto nelle piccole città di Provincia. I monumenti dovrebbero essere valorizzati di più attraverso la creazione di specifici itinerari che poi devono essere ben pubblicizzati ai potenziali fruitori.

Ho viaggiato parecchio nella mia vita e ho sempre potuto constatare come tantissime città siano in grado di "vendere" ai turisti in maniera accattivante ed efficace quel poco che hanno, mentre noi non riusciamo a valorizzare e a far rendere come dovrebbe quell'immenso patrimonio di ricchezze che non certo noi, ma chi ci ha preceduto ci ha lasciato in eredità.

Un saluto.

Mauro Mattarelli






7 commenti:

  1. Possiamo ovviamente concordare sulla presenza delle scritte sui muri e della sporcizia diffusa che andrebbero debellate subito
    Altre critiche mi sembrano ingiuste
    Il chiostro è in buone condizioni
    Nelle foto si vede un ramo caduto ma credo sia un caso; di solito è ben curato
    Poi all'interno della chiesa c'è il servizio offerto dalle guide di Itinerar'ars, validissime, che inoltre offrono giri guidati anche alla sala del famoso calendario astronomico dentro il convento. Sono volontari ma è comunque un servizio svolto in accordo con la curia
    All'amico siculo-milanese ricordo che nemmeno al Nord ci sono molte chiese con guide
    Ho girato Milano in lungo e largo e non ricordo affatto la presenza di guide fisse in tutte le chiese, a parte credo il Duomo e S Ambrogio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro amico siculo-siculo,
      l'enfasi della lettera non era sulla mancanza di guide per i monumenti - servizio che comunque a mio avviso in una città d'arte dovrebbe essere strutturato e non affidato a volontari, per altro da me definiti "bravissimi ed encomiabili" (chi ha occhi per leggere, legga) - ma alla mancanza di una strategia per la valorizzazione dei beni culturali e la promozione del Turismo della nostra città e, più in generale, della Regione.
      Forse a te sembrerà del tutto normale accogliere i turisti con banchetti-biglietterie improvvisati, forse ti sembrerà normale la mancanza di servizi igienici, di servizi per l’accessibilità ai monumenti, di book-shop ecc…A me no.
      Forse a te sembrerà del tutto normale che un monumento importante come San Domenico, versi in condizioni di totale degrado (alcune foto non pubblicate mostrano lo stato penoso delle pavimentazioni e delle pareti della chiesa; alcune cappelle sono letteralmente prese d'assalto da macchie diffuse di umidità), a me no.
      Magari a te sembrerà del tutto normale che una zona che “sulla carta” dovrebbe essere pedonale così come indicato dai segnali stradali sia in realtà di libero accesso per auto e motorini che scorrazzano indisturbati tra i pochi turisti basiti, a me no.
      Magari troverai del tutto normale che in una zona ricca di monumenti sia difficilissimo orientarsi per i turisti a causa di mancanza di indicazioni per gli stessi monumenti. E, possibilmente, a te sembrerà pacifico che questi monumenti siano di difficile accesso, ostaggio, come sono, di macchine parcheggiate davanti l’entrata.
      Del resto siamo in una città in cui siamo pronti a fare i puritani per un cartellone pubblicitario affisso sulla facciata di un monumento, salvo poi fregarsene se quel monumento sta cadendo a pezzi e se proprio quel cartellone sia l’unico mezzo per evitarne la chiusura.
      Non capisco, infine, la ragione del confronto con Milano. Ma cosa c’entra? La verità è che siamo sempre gli stessi inguaribili “presuntuosi”, pronti a sfoderare il nostro orgoglio "siculo" e il nostro provinciale campanilismo basato tipicamente su "abbiamo il sole, abbiamo il mare, i cannoli, le arancine e monumenti bellissimi", vantandoci di un qualcosa che non siamo stati noi a creare e determinare, ma che abbiamo ricevuto in eredità e che certamente potremmo tutelare meglio.
      Sarebbe molto meglio se queste energie iniziassimo ad indirizzarle alla denuncia di tutto quello che non va o in altri modi costruttivi per migliorare realmente la vivibilità e l’appeal della nostra città.
      E poi credimi non fare un simile confronto se non vuoi che ti si rida dietro: ne usciremmo soltanto mortificati. Noi, allo stato attuale siamo soltanto capaci di simili penosi e grotteschi siparietti: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/01/03/news/weekend_con_i_musei_aperti_crocetta_sconfessa_l_assessore-75058708/
      MM

      Elimina
    2. Caro amico siculo-milanese
      Non capisco il tono astioso della risposta, visto che in molte cose le ho dato inevitabilmente ragione e ho fatto solo qualche appunto su altro.
      Mi attribuisce cose non scritte, dunque la lettura più accorta doveva essere la sua
      Mai mi sognerei di dire che S Domenico sia in buone condizioni o che non ci sia il problema delle mancate o farlocche pedonalizzioni
      Ho solo scritto, e senza acredine nei suoi confronti, che almeno il servizio di guida è presente , anche se gestito da volontari.
      Lei non sa, vivendo fuori, che almeno la Curia si è data da fare nel rendere fruibile il suo patrimonio, attraverso accordi con associazioni come itiner'ars e Amici dei musei siciliani
      E' di ieri la notizia dell'apertura stabile del SS Salvatore ogni giorno dalle 10 alle 18 con biglietto di 2 euro, così come palazzo Alliata di Villafranca a piazza Bologni
      Dunque non è tutto immobile
      Che poi ci siano problemi di politica turistica è innegabile, soprattutto a livello della regione, amministrata con noto pressappochismo.
      Inoltre non conoscendomi, non dovrebbe permettersi di tirare conclusioni su cosa credo sia giusto
      Dalla pagina facebook di amopalermo ho più volte ribadito la necessità dei cartelloni in cattedrale per i restauri
      Così come ho partecipato ad opere fattive come la pulizia delle fontane di S Antonino dai rifiuti maleodoranti, pulizie varie et similia, oltre all'organizzazione di visite in centro storico ecc
      Inoltre sì sono orgoglioso di essere siciliano ma nel senso migliore, anzi se i palermitani lo fossero davvero amerebbero di più la loro città invece di tirare fuori l'orgoglio solo nei derby calcistici e sporcare invece ogni giorno la propria città
      Infine il paragone con Milano ci sta eccome
      A parte che è sempre un gran sollazzo poter criticare a ragion veduta chi viene da una città che sprizza puzza sotto il naso a ogni piè sospinto (contagiando spesso chi vi emigra...), bisogna in verità sempre e comunque paragonarsi a modelli presi comunemente a riferimento, e Milano in Italia lo è
      Ebbene nel 2012 ho fatto 5 giorni di girare in lungo e largo la città solo dal punto di vista culturale e monumentale
      A parte gli infiniti restauri del duomo, ho visto pochissimi restauri in corso, se non nulli, pochissime guide e solo al duomo e S Ambrogio
      Poche informazioni ai turisti tanto che per trovare l'ascensore che sale ai tetti del duomo c'è voluta mezz'ora, gente sgarbata e frettolosa, direi infastidita, nel dare informazioni e altro ancora.
      Leggendo questo blog, dovrebbe ormai sapere che a Palermo sono tantissimi i restauri e non riconoscerlo è da miopi ma purtroppo c'è così tanto da restaurare rispetto ad altre città, che i tempi sono lunghi e il processo è dispendioso e spesso interrotto da vari ostacoli burocratici.
      Che poi Milano sia abbastanza pulita e con meno traffico è sicuro, ma è Palermo l'eccezione negativa in questo caso e il percorso che deve renderla pulita e decorosa è solo all'inizio (si spera che finiscano gli scioperi dell'azienda rifiuti ecc ecc)
      In ogni caso le critiche sono sempre accette se aiutano a crescere e se lei vorrà la prossima volta che viene a Palermo, potrà partecipare ad una delle nostre visite in giro per palazzi e ville (spesso chiusi e che noi facciamo riaprire).

      Elimina
    3. Caro amico siculo-siculo,
      io non conosco te (purtroppo neanche di nome visto che, a quanto pare, non sei solito firmare quello che scrivi), esattamente come tu non conosci me (scusami se ti do del “tu” ma a me non piace creare né tanto meno mantenere distanze con le persone con cui mi relaziono). Vivo e lavoro al Nord perché purtroppo non ho avuto la fortuna che evidentemente hai avuto tu e cioè quella di poter vivere nella propria città, con i propri affetti, nel proprio “mondo”. Sono uno di quei tanti, troppi, giovani che purtroppo si son dovuti rassegnare ad uno statu quo imperante da decenni e che vede i ragazzi di – si spera – buona volontà e – si spera sempre – belle speranze abbandonare questa terra, oggi come ieri. Pensa, ho fatto lo stesso percorso che i miei zii fecero più di quarant’anni fa. Da allora ad oggi poco è cambiato, evidentemente.
      Conosco tanti ragazzi che come me hanno preso la stessa sofferta decisione e in nessuno di loro vedo l’atteggiamento snob cui ti riferivi, almeno non più del becero orgoglio campanilistico che tipicamente si può notare in alcuni nostri conterranei rimasti in madre patria o dell’amara e triste rassegnazione che alberga in altri, da troppi anni oppressi da disorganizzazione e inciviltà dilagante.
      La distanza fisica, tuttavia, non mi impedisce di essere vicino alla mia città (che in realtà abbraccio molto più spesso di quanto non si evinca) e di continuarla ad amare profondamente. Proprio l’amore per Palermo mi spinge a collaborare con alcune associazioni di cittadini che, fortunatamente, sempre più numerose animano oggi la società civile Palermitana. Nel mio piccolo, dunque, tento di documentare e denunciare, come sempre più spesso tanti bravi cittadini fanno, evidenze di mala gestione e mal costume. Un immenso Paolo Borsellino una volta disse “Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla. Perché il vero amore consiste nell'amare ciò che non ci piace per poterlo cambiare”.
      Io faccio un po’ mie queste parole ma ti dico che, invece, a me Palermo piace, pur con tutti i suoi difetti. Pur con tutto il cemento in cui è avvolta, pur con tutti i suoi palazzoni e la sua “munnizza” (ti do una dritta: soffochiamo nell’immondizia non per gli scioperi, ma per una gestione dissennata dell’azienda di igiene ambientale, per sprechi, per ruberie, per una gestione commissariale che l’ha finita di devastare, perché i nostri illustri concittadini trattano la propria città come una discarica e considerano del tutto normale lasciare per strada frigoriferi, materassi e sui marciapiedi le deiezioni dei propri animali; soffochiamo nell’immondizia perché le stesse logiche che hanno determinato la povertà economica e morale di questa terra hanno permesso negli anni di utilizzare le aziende municipalizzate come bacino di voti e posteggio per i propri amici e parenti: trenta persone, dico trenta, sono state denunciate in questi giorni perché sorprese a non fare il lavoro per cui sono pagate e per tutelare i quali oggi tu paghi una delle TARES più alte in Italia. Per questo soffochiamo nella “munnizza”: gli scioperi c’entrano molto poco).
      Palermo è la mia città. Anch’io ne vado orgoglioso, anch’io ne vado fiero e proprio per questo non voglio rassegnarmi ed accettare passivamente certe cose.
      Dunque con quelle “critiche”, come sono state definite le mie quattro righe sulla visita a San Domenico, Santa Cita e dintorni (immagino, preparato come sei, che tu sappia già che anche un gioiello come l’oratorio di San Lorenzo – pur recentemente restaurato - da me visitato in occasione delle festività Natalizie, non versa in condizioni migliori…uno dei putti ha persino “perso la faccia”…ebbene sì!) intendevo stimolare una riflessione su come venga gestito il nostro patrimonio, e conseguentemente, il presente e il futuro di questa città e di questa terra.
      Questo video, frammento della trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” la dice lunga su quello che dobbiamo sopportare e su quello che rischiamo di perdere: http://www.youtube.com/watch?v=Zm_RPZbteOg


      Elimina
    4. Chiudo sottolineando questa curiosa ma interessante differenza di vedute tra me e te: tu consideri miopia il non accorgersi di qualche facciata restaurata in più, io considero miopia, il ritenere questo il metro per misurare il riscatto di questa città. Di cosa dovremmo gioire, di qualche privato in più che restaura palazzi del centro storico per farvi le proprie dimore? E permettimi di aggiungere, visto che proprio di restauri hai parlato, che se poi i beni restaurati vengono comunque negati alla collettività come accaduto per il Museo del Risorgimento, di cui ho avuto modo di parlare nella mia lettera, certamente non si sarà trattato di un successo. Anzi.
      Detto questo, sarei davvero molto lieto di poter partecipare ad una delle visite da voi organizzate e di poter approfondire il modo in cui, pur con le nostre differenti visioni, possiamo contribuire - insieme alle altre migliaia di Palermitani innamorati della propria città – nel fare della nostra Palermo una città migliore.

      Elimina
    5. Vorrei rispondere solo su un punto
      Non voglio dilungarmi sulla questione nome e cognome (inutile precisazione e punzecchiatura, a mio avviso), sulla spazzatura (leggo i giornali e conosco le cause dell'annosa questione, non c'è bisogno che me le dica lei con un certo tono) nè sulla quella dell'emigrazione, lavoro che non c'è ecc ecc. Tutte cose che sappiamo molto bene e che anche se vivo a Palermo ho ben presenti. Non c'entravano con il mio discorso comunque.
      Rispondo solo sulla questione dei restauri
      Il compiacimento sui tanti restauri nasce dal fatto che non si tratta di casi sporadici e occasionali, ma di un processo iniziato ormai tanti anni fa, che si è sempre più rafforzato e consolidato nel tempo
      Se poi ancora alcune zone del centro appaiono degradate, bisogna sempre partire dalla considerazione che il lavoro da fare era ed è immane. Il centro storico è enorme e lo stato di degrado fino a 20 anni fa indescrivibile.
      Il lavoro fatto è dunque enorme e non riconoscerlo è miope o ancora peggio frutto di pregiudizio e mancata conoscenza dei fatti
      Che poi il museo del risorgimento sia chiuso è una questione politica e di spending review regionale, con Crocetta che sta tagliando fondi su tutto, in primis sulla sanità, si figuri lei se mantiene anche un minimo stanziamento su musei cosiddetti "minori"
      Dispiace molto anche a me, ma è la realtà delle cose
      Ci sono state molte proteste in merito, ma la politica è spesso sorda.
      Detto questo, vorrei farle capire che non ho mai criticato la sua prima lettera in toto, che dice tante cose vere e riconoscibili, ma solo alcune osservazioni che non ho reputato giuste.
      Non mi sembra un dramma.

      Elimina
  2. Concordo con l'utente Mario M. L'unica cosa di cui lamentarsi è la sporcizia (e non capisco perché il comune continui a tergiversare) perché anche città come Milano sono strapiene di tag. La nostra città merita maggiore considerazione non può essere solo fonte di lamentele!

    RispondiElimina