mercoledì 6 maggio 2015

La Torre Ingastone in Contrada Petrazzi



Testo e Foto di Maqveda:

Qualche giorno fa, in occasione dell'immancabile manifestazione "Palermo apre le porte" ho visto per la prima volta la Torre Ingastone, in contrada Petrazzi, località all'ombra del Monte Cuccio. Il nome oggi credo sia sconosciuto ai più, visto che la zona è identificata con i quartieri Borgo Nuovo e Cruyllas. Il nome trae origine dalle numerose cave di pietra da cui veniva estratto il noto grigio di Billiemi, utilizzato nella decorazione di molti palazzi e ville palermitani per la sua somiglianza con il marmo. Terre aspre e scarsamente coltivabili, motivo per cui gli insediamenti furono sempre molto limitati.
L'antica via de' Petrazzi partiva da Uditore per poi volgere verso San Lorenzo.

Tornando alla torre, la località in cui sorge è stata sin dall'epoca dei normanni di pertinenza del feudo di Bellolampo, di proprietà dell'Arcivescovo di Palermo, che ne concedeva in censo i vari appezzamenti. Nel '500 i concessionari elevarono alcune torri e qualche baglio fortificato a difesa dei propri fondi. Di queste sopravvive appunto la torre Ingastone, che un tempo sorgeva al centro di una grande masseria di cui restano poche tracce.

La torre, che comunque versa in stato di evidente degrado, ha vissuto nel suo splendido isolamento al centro di un agrumeto sino a pochi anni fa, quando successe qualcosa.
Il terreno attraversato dal canale Celona, venne preso di mira per l'edificazione di un nuovo centro commerciale, non grande quanto l'altro previsto in località Roccella, ma che comunque aveva creato non poche preoccupazioni in merito la sorte che sarebbe toccata alla torre stessa.

La realizzazione del centro commerciale ebbe invece da subito come vincolo la creazione una grande area di rispetto intorno la torre da mantenere a verde. E' stata inoltre creata una falsa collina definita a prato addossata ad una delle ali del centro, che così c'è, ma in gran parte non si vede
Credetemi, non mi aspettavo niente di simile, specie dopo gli orridi esiti al Conca d'Oro con la povera villa Raffo (per cui continuo ad augurarmi piantumazioni che un domani creino una grossa schermatura). Se anche in questo caso fosse stata utilizzata la medesima soluzione, chissà, magari oggi lo odierei di meno.
Qui l'effetto mimetico è incredibile, e per capirlo appieno bisogna andare in loco.
Paradossalmente il grande muraglione dell'altra ala del centro commerciale oltre il canale funge da "paravento" celando i brutti edifici delle periferie circostanti. Inoltre l'utilizzo del laterizio a vista crea un effetto ancora più gradevole.
Tutta questa grande area appartiene oggi al centro, e per nessuna ragione si potrà mai edificarvi nulla. Ciò mi porta a dire che la Torre Ingastone è stata in questo fortunata e privilegiata. Il suo terreno è stato si "profanato" da una nuova edificazione, ma questa si è mostrata così rispettosa da essere considerabile quasi come non dannosa. Qualcuno potrebbe dirmi che sarebbe stato meglio non edificare nessun centro. Giustissima considerazione, e ovviamente lo credo anche io, tuttavia tenendo conto del fatto che il saccheggio della Conca d'Oro continua ancora oggi, in barba a ogni emergenza monumentale, credo che questa edificazione abbia in fin dei conti evitato qualcosa di peggio, il pericolo di una qualche futura disordinata lottizzazione a palazzoni o a villette, e tenendo di come vanno le cose in città, il rischio era forte.
Insomma, credo che questo fosse il meglio che ci si potesse aspettare da un utilizzo dell'area, che credo purtroppo sarebbe avvenuta in ogni caso.

Questo dovrebbe essere un modello da riproporre su larga scala in città, così che i vari monumenti che oggi si trovano già strangolati dal cemento possano tornare ad avere un contesto quanto più simile a quello originario

Detto questo, spero ovviamente che nessun nuovo terreno venga più utilizzato.

Il prospetto rivolto verso viale Michelangelo del centro "La Torre", che comunque non appare nemmeno sgradevole.



appena superato il parcheggio sulla destra, e svoltato nella via torre Ingastone, bam, come essere in aperta campagna, il centro commerciale improvvisamente svanisce, solo il prato, la torre e le montagne.













Il ponte di congiunzione tra le due ali del centro, che "scavalca" il canale a cielo aperto Celona.





Quanto resta della masseria che la circondava. Spero vivamente in un prossimo radicale restauro.





1 commento:

  1. orribile la cava di pietra. è ancora attiva?
    perché in sicilia è permesso distruggere le montagne?

    RispondiElimina