martedì 29 aprile 2014

Aggiornamenti Archeologici da parte della Soprintendenza, Oggi al Palazzo Ajutamicristo

Martedì 29 aprile alle ore 17,30 si terrà il quinto incontro della serie "Aggionamenti archeologici per la conoscenza della città di Palermo e del territorio", organizzato dalla Soprintendenza di Palermo, Sezione per i Beni Archeologici, e dalle Edizioni d'arte Kalós.
Nell'incontro, che si svolgerà presso la sede di Palazzo Ajutamicristo, e avrà come titolo "Il progetto Qanat a Palermo" gli archeologi: Giuseppina Battaglia dell'Unità operativa 5 per i Beni Archeologici della Soprintendenza e Sebastiano Tusa direttore della Soprintendenza del Mare illustreranno il sistema di canalizzazione sotterranea, che nella città di Palermo è stato utilizzato fino alla fine dell'ottocento; e Salvatore Sammataro del Gruppo Speleologico CAI di Palermo farà il punto sulla sicurezza dei qanat attraverso la sua esperienza di esplorazione.
Gli abili ingegneri idraulici achemenidi, all'incirca fra il VII e il VI sec. a.C., idearono in Mesopotamia il qanat, canale sotterraneo coperto. Dal Medio Oriente arriverà in Occidente dopo la caduta dell'Impero Romano e in Sicilia giungerà sotto la dominazione mussulmana o forse durante il periodo normanno. Palermo, fino a tempi recenti (fine '800), utilizzava questa canalizzazione sotterranea per l'approvvigionamento idrico della città e delle campagne circostanti.
          Fino a questo momento, nella Piana di Palermo sono note tre aree con presenza di qanat: una è localizzata nel settore settentrionale (Piana dei Colli), una nel settore occidentale (Mezzomonreale) e una nel settore meridionale (Brancaccio e Ciaculli).








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