Pochi sanno che a ridosso della via Libertà, nel centralissimo quartiere Matteotti, si trova un luogo dalle origini misteriose, immutato nei secoli. Una enorme fossa scavata nella roccia, con una bocca quadrata di 12 metri di lato, si trova proprio al centro della piazza Edison ed è visibile da un grande recinto in ferro. Una grossa scala interna, realizzata nella pietra, porta fino al fondo a ben 22 metri di profondità. Oggi la fossa che raccoglie anche acque piovane è dimora di papiri ma anche di quanto, purtroppo, cade dall’alto...
Difficile trovare una destinazione a questo luogo.
Si accavallano numerose teorie sul perché di questa gigante buca nel terreno. Si parla di una cinquecentesca fossa frumentaria per la raccolta del grano ma si pensa anche che possa essere ben più risalente negli anni. Addirittura al periodo punico per il rinvenimento di ciò che sembrano dei caratteri libici del II secolo a.C. Sarebbe servita come cava estrattrice della calcarenite da costruzione. Qualunque sia la sua reale origine, questa mastodontica fossa costituisce comunque una rara testimonianza della complessità e densità della storia di Palermo.
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